mercoledì 6 aprile 2016

Psoriasi


La psoriasi è una patologia cronica e recidivante della pelle; la sua causa è di natura infiammatoria e non infettiva, quindi non è contagiosa. Questa dermopatia è molto frequente e colpisce, in particolare, le persone nella fascia d’età che va dai 10 ai 40 anni, con un picco d’incidenza tra i 15 e i 35 anni.
Il termine psoriasi si deve al medico Ippocrate che definì le lesioni caratteristiche della patologia con il termine psora, parola che deriva dal greco e significa “condizione di prurito”. Nell’origine della malattia, su cui ancora oggi non c’è chiarezza, sono coinvolti molti fattori: autoimmunitari, genetici, ambientali ed emotivi. La psoriasi colpisce dal 2 al 4% della popolazione (di norma di razza bianca), circa un milione e mezzo solo in Italia. 



Per comprendere il processo della malattia psoriasica, è utile inquadrare la struttura della pelle e il suo meccanismo di rinnovamento, ovvero il luogo dove si verifica lo squilibrio. Nella pelle sono presenti due strati fondamentali: uno più profondo chiamato derma, costituito da vene, capillari, nervi, ghiandole, che partecipa alla formazione di nuove cellule; un altro, più superficiale, chiamato epidermide, duro, meno delicato, che ha la funzione di proteggere le strutture più sensibili del derma. Quando il derma produce nuove cellule, esse migrano verso l’esterno per formare i diversi strati dell’epidermide; il loro “viaggio” dura circa due settimane e, successivamente, ne occorreranno altre due per permettere alle cellule dell’epidermide di morire e staccarsi. Quindi, nel normale processo di rinnovamento, la pelle si rigenera circa una volta al mese. Nella psoriasi questo fenomeno è accelerato: il derma cerca di produrre nuove cellule ad un ritmo velocissimo, circa ogni tre giorni: le cellule che migrano verso l’esterno non hanno il tempo di maturare e di rendere effettive tutte le loro funzioni. In questo modo le normali attività della pelle sono danneggiate e rendono il paziente soggetto a pericoli, interni ed esterni. L’area superficiale della pelle si arrossa, diventa infiammata e sensibile, visibilmente sollevata e squamosa.

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